A volte il tempo trattiene il respiro.
Abituati come siamo a guardarlo con diffidenza, con sospetto, non riusciamo a renderci conto dei regali, rari e per questo di inestimabile valore, che a volte ci fa.
Non ce ne accorgiamo e manchiamo di gratitudine nei suoi confronti.
Non ce ne accorgiamo e manchiamo di gratitudine nei suoi confronti.
Padrone delle nostre vite, compagno severo che ci riempie di pesi, di rughe, di capelli bianchi, di bugie con cui riempiamo le tasche, lo guardiamo con inimicizia.
Totalmente indifesi, offesi dalla sua presenza…
Totalmente indifesi, offesi dalla sua presenza…
Gli teniamo il broncio per via del suo passo deciso, incalzante.
Perché ci tiene per mano mentre come dei bambini puntiamo i piedi per non spostarci.
Perché ci tiene per mano mentre come dei bambini puntiamo i piedi per non spostarci.
Eppure ci sono volte in cui trattiene il respiro.
Smette di far scorrere l’aria nei suoi polmoni e congela degli istanti lasciandoli completamente nelle nostre mani.
Si fa da parte.
Ve ne siete mai accorti?
Smette di far scorrere l’aria nei suoi polmoni e congela degli istanti lasciandoli completamente nelle nostre mani.
Si fa da parte.
Ve ne siete mai accorti?
Saperli cogliere dovrebbe essere nostro compito.
Raccogliere quel favore, quel momento in cui lui volta le spalle facendo finta di non conoscerci o di esserci dimenticato di noi.
Raccogliere quel favore, quel momento in cui lui volta le spalle facendo finta di non conoscerci o di esserci dimenticato di noi.
Ne siamo capaci?
Drogati di sequenze, routine, eventi in successione, programmi, come possiamo fare a godere di un momento che il tempo si è imposto di incollare alla nostra vita senza mettere bocca…
Come facciamo a dimenticare il ticchettio che pulsa contro le tempie… respirare… ignorare ciò che dovrà esserci dopo.
Come possiamo contemplare la nostra presenza in quello spazio concesso e lasciare che sia semplicemente vissuto in pieno. Senza isterie e scadenze… Come si fa?
Come possiamo contemplare la nostra presenza in quello spazio concesso e lasciare che sia semplicemente vissuto in pieno. Senza isterie e scadenze… Come si fa?
Eppure accade! Quando succede a voi? Quando?
Quando questa sensazione può essere vissuta senza necessariamente cedere all’idea che sarà presto un ricordo?
Quando vi capita semplicemente di vivere una e una sola situazione come fosse l’unica cosa importante nella vostra esistenza?
Quando questa sensazione può essere vissuta senza necessariamente cedere all’idea che sarà presto un ricordo?
Quando vi capita semplicemente di vivere una e una sola situazione come fosse l’unica cosa importante nella vostra esistenza?
Il tempo a volte trattiene il respiro…
Succedere quando ti culli nel silenzio di una montagna, sorridi guardando un cane che corre, navighi tra le cosce della donna che stai amando, tracanni un bicchiere di vino lentamente, sputi confidenze a un amico…
Ecco. A volte, come in queste occasioni, il tempo si volta dall’altra parte.
Discretamente si fa in là e ci lascia vivere.
Seduto, finge di riposare le gambe…
Poi ci sorride un ultima volta prima di espirare violentemente e riprendere a far scorrere l’aria nel suo petto e far ricominciare il ticchettio contro le nostre tempie.
Discretamente si fa in là e ci lascia vivere.
Seduto, finge di riposare le gambe…
Poi ci sorride un ultima volta prima di espirare violentemente e riprendere a far scorrere l’aria nel suo petto e far ricominciare il ticchettio contro le nostre tempie.
E’ il suo mestiere. Devo farlo… però a volte lascia la presa… Benevolmente.
sapremo capire quando succede?
E’ importante imparare a interpretare quel gesto d’affetto che il tempo si offre.
Perché quello che succede quanto il tempo trattiene il respiro, noi lo chiamiamo vita.
E’ importante imparare a interpretare quel gesto d’affetto che il tempo si offre.
Perché quello che succede quanto il tempo trattiene il respiro, noi lo chiamiamo vita.