Razzista consapevole o semplicemente coglione?

Razzista consapevole o semplicemente coglione?

Ok, ce l’hanno fatta! Mi hanno convinto.
Voglio diventare razzista e intollerante. L’Italia agli italiani!

Perché? Per tanti motivi, innanzitutto perché oggi le parole “pace”, “amore”, “tolleranza”, “rispetto” etc, sono diventate desuete, fuori moda e io voglio essere al passo coi tempi.
Ascoltate il suono di queste parole. Non vi sembrano banali? Sorpassate? Antiche?…
In politica non si usano da tantissimo tempo e chi fa politica ha squadre di comunicatori dietro. Quindi lo sapranno, no?

In secondo luogo perché se i telegiornali parlano tanto di immigrazione in maniera così negativa, un motivo ci sarà, no? Per esempio, in Italia ci sono 10 incidenti mortali ogni giorno e quando i telegiornali ne parlano, è sempre un marocchino alla guida. C’avete fatto caso? Quindi le cose sono due: o in Italia guidano solo marocchini o quel pirata marocchino su 100 pirati italiani, è particolarmente pericoloso.

Poi perché a furia di leggere notizie sugli immigrati, non ho più tempo per verificare. Quindi mi fido. Pazienza se il 99% sono bufale di qualche fenomeno del web che lucra per avere visite sul proprio sito. Se dicono che i clandestini prendono uno stipendio, sarà così! anche se non ho capito come fanno a trovarli per consegnarglielo, visto che sono clandestini, appunto. Ma basta! Prima gli italiani! Prima o poi beccherò quell’un per cento.

Però, da aspirante razzista, mi piacerebbe che la nostra xenofobia, fosse un tantinello meglio organizzata perché di questo, onestamente, un po’ mi lamento: Non siamo dei buoni razzisti. Sembriamo più un branco di coglioni pronti a condividere le vaccate del paraculo italoceltico con la felpa di turno. Non sappiamo fare i razzisti consapevoli!
Forse perché un tempo eravamo noi a sbarcare altrove in cerca di pane (aaaaaah scusate… altro argomento fuori moda, cazzo!) e ci lasciamo commuovere!

Per esempio, sapete che a Bologna ci sono case popolari che gli italiani non vogliono perché non di gradimento?
Ecco, organizziamoci per tempo. Sbattiamo fuori gli immigrati. Perché se rimangono vuote, c’è il serio pericolo che le prendano loro. Devono rimanere sfitte! A disposizione degli italiani. Vorrà dire che le guarderemo da fuori criticandole. Sono nostre e ci facciamo quello che vogliamo!

Sapete che a Prato è pieno di cinesi? Non se ne può più! Certo, qualcuno le fabbriche gliele avrà vendute, qualcuno che adesso piange e si lamenta che lavorano solo loro.

Però dovete sapere che a Prato, i prezzi degli affitti e delle case in vendita sono così alti, che gli italiani non se li possono permettere. Se li possono permettere solo gli stranieri coi soldini in mano… I cinesi, appunto.
Dobbiamo un attimino migliorare sta cosa dell’intolleranza. Non possiamo sperare che la comunità sia di nuovo tutta italiana se vendiamo immobili a prezzi che possono permettersi solo gli stranieri. Se no che cazzo di razzismo è? Prima li sfanculiamo e poi gli diamo le chiavi di casa in cambio di 300 mila euro per un appartamento fatto in cartongesso?

Io ci provo a diventare un ometto intollerante e carico d’odio, come quel tizio con la faccia da scemo invitato a vomitare in ogni trasmissione.
Ci provo davvero. Ma mi piacciono le cose fatte per bene, pensate!

E proprio perché mi piace riflettere sulle cose, mi ritrovo a fare i conti con la mia storia personale. Mica quella degli altri. La mia. E quando succede, mi ricordo… ricordo le cose. Gli avvenimenti. Quelli brutti soprattutto.
E mi ricordo il tizio che mi voleva molestare quand’ero ragazzino, a cui, grazie a Dio, ho avuto la prontezza di dare un calcio nelle palle prima di scappare.
Mi ricordo di chi mi faceva vedere soldi per comprare quello che volevo, in cambio di qualche consegna anonima, quand’ero adolescente. Gente da cui mi sono allontanato in tempo.
Mi ricordo di chi mi ha sfondato la vetrina del negozio di strumenti musicali, dei vicini che non hanno sentito nulla, di chi è entrato a scegliere cosa avrebbe preso in cambio di un appalto che poteva farmi avere.
Mi ricordo degli assegni scoperti dei clienti che hanno messo in crisi la mia attività, del banchiere che mi è stato col fiato sul collo nonostante un finanziamento europeo in ritardo ma sicuro.
Mi ricordo del farabutto che mi ha fatto lavorare in nero senza pagarmi, del suo commercialista che ha sistemato i conti, del sostegno e del silenzio dei loro tirapiedi.
Dell’avvocato che mi ha chiesto 1000 euro solo per una denuncia all’ispettorato…
Mi ricordo tutto e soprattuto mi ricordo che queste persone erano TUTTI miei connazionali. Italiani. Compatrioti.

Non ho beccato uno straniero… che cosa triste per un aspirante razzista!
Come faccio a essere intollerante se mai una sola volta uno “venuto da fuori” mi ha fatto del male?
Sarebbe un razzismo da coglione… Molto diffuso per adesso.
Ma io non voglio essere un coglione. Mi piace farlo per far ridere la gente. E’ diverso.

Il rischio di credere che siano vere tutte le puttanate che condividono i giganti della politica dell’offesa è enorme, ma è solo pubblicità.
Funziona così: Tanto parlano bene di un prodotto che alla fine te lo compri senza sapere perché! La politica è uguale: tante notizie negative pubblichi sul tuo twitter che alla fine passa il messaggio che deve essere per forza così come scrivono! E poi voti… soprattutto.

Solo che io non ho alcuna voglia di farmi prendere per il sedere dai vari fenomeni in verde e dai nostalgici del ventennio (quale ventennio vi pare, a voi la scelta).
Possono martellare, condividere solo quello che conviene loro, desiderare il ritorno di un duce più che quello di un Cristo.

Io ho una storia mia, personale.
Vissuta con i miei occhi. Io vedo, valuto da solo, Io vivo.
Io sono io e la mia cultura mi aiuta a comprendere non a offendere.
Perché la mia cultura è forte.
Sono talmente siciliano che comprendo l’amore che un veneto ha nei confronti della sua terra.
La mia cultura mi dà strumenti per capire, non armi per colpire. Che se ne facciano una ragione!
Se mi vogliono razzista, devono organizzarsi meglio. Non mi bastano 140 caratteri di stupidità!

Avete una storia anche voi? Andate a scavare. Valutate. Non fatevi vendere un prodotto scadente!
Siate quello che volete essere, non ciò che vogliono farvi diventare.

Pensate alla vostra storia prima di farvi contaminare da un odio di bassa “lega”. inconsistente.
Vedrete che le parole “pace”, “amore”, “tolleranza”, “rispetto”, assumeranno un significato nuovo, originalissimo.
Un significato PERSONALE, INDIVIDUALE. non GENERALE.

Io le uso. Mi sento libero di usarle. Non mi fanno paura!

Che la pace SIATE voi.

Carlo

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