PIAN DEI LUPI: Una splendida giornata uggiosa.

PIAN DEI LUPI: Una splendida giornata uggiosa.

Ossimoro: figura retorica che consiste nell’unione sintattica di due termini contraddittori che generano un paradosso apparente.
Come fa una giornata uggiosa ad essere splendida? Non lo so, eppure lo è stata.

Sveglio dalle 7 del mattino e pronto per la prima tappa dell’Agricooltour, mi tocca assistere ad un lento e inesorabile arrivo di nuvoloni che finiscono con l’intasare il cielo. Brutto segno.

Carico strumenti, zaini e una buona dose di fiducia e parto alla volta di Rosignano sperando che il cielo si sfoghi, che la gente non si accorga del maltempo e che tutto vada come avevo immaginato.

Durante il percorso cerco ancora di capire come usare le mie telecamerine per il documentario. E’ una mia caratteristica quella di preparare canovacci ma lasciare molto spazio all’improvvisazione. Non ho studiato da documentarista, non saprei cosa preparare e come farlo. Imparerò sbagliando, prenderò appunti. Sulla strada.

Il cielo non smette di urlare pioggia e ridere vento. Si burla della mia positività. Un’ora e oltre di diluvio.
Dall’agriturismo non mi chiamano, non mi fermano, non mi rimandano indietro. Forse hanno organizzato dentro. In sala. Boh! Proseguo.

Arrivo a “Pian dei lupi”.
Ero già stato la domenica prima. Così, tanto per togliermi lo stress che in questi mesi ho accumulato tra organizzazione, telefonate, email e prove…

Piove, ma il posto è stupendo e rende ugualmente.
L’agriturismo sorge su una collina. Da fuori la vista arriva al mare interrompendo la sua corsa solo per fermarsi alla piscina in mezzo, ancora vuota. Peccato, mi sarei “ammollato” volentieri.

Mi accoglie Laura. Con un caffè e un’ espressione un po’ dispiaciuta per il tempo.
Mi avvisa che tante persone hanno disdetto. Faccio suonare campanili intimamente.

Io spero ancora. Faccio riprese, anzi no. Uscirà il sole. Rinvio.

All’improvviso l’agriturismo viene invaso da una marea di trekker bagnati fradici. Per un attimo penso che resteranno a mangiare. Invece no. Comprano i buonissimi formaggi di Capra fatti da Gabriele, il titolare, e vanno via.

Mangiamo. Il pranzo è strepitoso, genuino. In sala siamo noi musicisti e altre due persone. Padre e figlio. Lui, Fabio, è venuto apposta per il concerto da Pisa.
Sorrido all’idea che farò comunque il concerto per lui. E’ venuto per me. Ci si lamenta sempre del pubblico di oggi, incapace di venire incontro a un artista e lo voglio premiare con un “personal concert”.

Con Armando, il musicista che mi accompagna oggi, prepariamo un piccolo set acustico.
Farò la mia scaletta, scherzerò per tutto il concerto con lui e lo ringrazierò per la sua partecipazione.

Rifletto sul fatto che mi è capitato di suonare davanti a 800 persone distratte da chiacchiere e superalcolici. Altre volte ho suonato davanti a venti persone completamente prese dai testi e dalla proposta.

Uno o mille non deve fare differenza. Non mi scoraggio anzi, sono strafelice. Questo inizio sarà una storia da raccontare.

Chiudiamo tutto. Parto per la mia passeggiata. Breve ma intensa. 8 chilometri e mezzo fino al mare e ritorno.
Col mio Fonzie che scodinzolando fa il triplo del mio percorso girandomi attorno.

Riprese, riflessioni, appunti per il documentario. Ho deciso che parlerò delle spese che un musicista deve sostenere per un concerto.
Sarà il secondo argomento del documentario.

Torno, doccia, cena coi proprietari. Le storie riempiono la tavola come l’ottimo cibo. La notte è limpida e ne approfitto per ripassare i disegni delle costellazioni.

Scambio qualche chiacchiera con la mia stella. Vega. Con lei farò tante chiacchierate durante l’estate. Chi leggerà questo diario, capirà.

Mattina. Meravigliosa dormita, saluti e ripartenza.

I proprietari si sono comportati in maniera esemplare pagando il cachet richiesto senza accampare scuse. Anche questa è una storia da raccontare. Da parte mia mi offro di tornare a titolo amichevole per recuperare il concerto. Non vedo l’ora.

Visto? E’ stata una splendida giornata uggiosa!
Ecco i numeri della prima tappa. Come promesso non ometterò nulla.

StradaSchermata 2016-05-31 alle 14.26.05

Chilometri in macchina: 296

Tempo in macchina: 4 ore 20 minuti

Cammino

Chilometri a piedi: 8,37

Tempo a piedi: 2 ore 21 minuti

Spese

 Spesa Stradali 44,00

 Cachet musicisti (minimo con enpals)  59,03 *

 Rimborso strada musicista  50,00

Varie

Album venduti: 0

Graffi alla macchina: 1

Pubblico presente: 2

Compagni di cammino: 0

*per ovvie ragioni di privacy, scriverò solo il minimo richiesto dalla legge ovvero 47,68 più contributi

Se avete voglia di fare il mio stesso percorso, cliccate su!

Alla prossima!

Carlo

 

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