Mio nonno Gaetano

Mio nonno Gaetano

A chi ha fastidio verso chi non la pensa allo stesso modo.
A chi si circonda solo di persone accondiscendenti da trattare come cagnolini del proprio branco.
A chi stabilisce le regole per essere o non essere suo amico.

A chi ha bisogno di odiare qualcuno per realizzarsi.

A chi giudica le intenzioni degli altri senza mai comprendere le motivazioni.
A chi arringa le persone contro di te ma non ha mai il coraggio di guardarti negli occhi.
A chi ti accusa solo quando non hai la possibilità di rispondere.

A chi confonde gentilezza per remissività.

A chi sparisce quando non ha più nulla da prendere.
A chi ha sempre la verità in tasca e la impone a tutti.
A chi spiega le proprie ragioni solo a persone che non tengono a conoscere i fatti.

A chi si veste da partigiano ma ragiona e vive come il più nero dei fascisti.

In questa foto straordinaria, che ho scoperto da poco, si può vedere una delegazione fascista in visita a Furnari, un piccolo paese del messinese.
La folla inneggia al duce e davanti a loro i vari podestà e altri fascisti belli in tiro a prendere saluti e applausi.
In primo piano un uomo consegna una lettera di protesta.
Denuncia probabilmente malaffari locali e mette per iscritto il suo pensiero controcorrente consegnandolo all’uomo accanto al Podestà.
Quest’uomo, per questo gesto fuori dal coro, verrà esiliato per alcuni mesi alle Isole Egadi lontano dai figli piccoli e dalla moglie.
Quest’uomo si chiamava Gaetano Mercadante. E’ mio nonno.
E se oggi posso dire la mia è anche grazie al coraggio di quelli come lui.

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