Stupore

Ho una paura terribile di chi non prova stupore.
O ancora peggio di chi fa finta di non provarne.
A dirla tutta ho il terrore di diventare io stesso uno che non prova stupore quindi cerco di mantenermi in esercizio concedendomi imprevisti e strade impensabili.
Lo stupore, dicevamo.
Ovvero la forte sensazione di meraviglia e sorpresa, tale da togliere quasi la capacità di parlare e di agire. (citando la Treccani).
Pensandoci bene la voglia di provare stupore è, o dovrebbe essere, la normale conseguenza che fa seguito a un atto di curiosità.
Non c’è ricerca da noi fatta che non voglia concludersi con il bisogno di scoprire qualcosa che non sappiamo, che ci sorprenda. Anche inconsapevolmente.

E se qualcosa ci sorprende, inevitabilmente ci fa progredire. Crescere. Acquisire nozioni e informazioni che non conosciamo.
Farci prendere dalla sorpresa ci fa crescere.
Ecco perché i bambini crescono! Perché cercano in continuazione il modo di sorprendersi. È il loro lavoro.
Un lavoro che, purtroppo, diventando adulti si rischia di dimenticare perché diventando adulti si ha quasi vergogna di mostrare il nostro senso di meraviglia di fronte alle cose.
Ma meravigliarsi non vuol dire essere ingenui.
Fortunatamente i creativi, gli artisti ci aiutano a conservare il senso di meraviglia con i loro salti, i loro voli fantastici. I loro colori…
Non trattateli male gli artisti. Sono la scintilla che porta allo stupore.
Ma solo gli artisti che non hanno paura di sorprendere prima se stessi. Quelli lontani dall’essere accondiscendenti.
Perché l’accondiscendenza è l’esatto contrario dello stupore, ovvero il torpore.
Tanto rassicurante quanto dannoso per la possibilità che deve avere la nostra vita di essere piena di cose da raccontare.

Ma attenzione a pensare che lo stupore sia necessariamente legato a un’emozione positiva.
Ci si può stupire di quanto sia noioso un evento, di quanto sia crudele una persona, di quanto sia banale questo monologo che state leggendo.
Ma… è comunque stupore e lo stupore segna un punto di apprendimento e alimenta nuova curiosità che da inizio a una nuova ricerca che porterà ad altra meraviglia…

Penso che a volte sentirsi ignoranti possa essere d’aiuto.
Ammettere di non conoscere a fondo qualcosa e iniziare il proprio viaggio per scoprirla. Lontani da wikipedia.
Procacciando stupore di prima mano.

E allora che ben venga ogni espressione di meraviglia e che sia bene accolta la voglia di mostrarla.
Perché altri siano incoraggiati a mettere da parte i loro dogmi, le loro verità assolute e le loro certezze.
Mi auguro e vi auguro di fare viaggi che vi portino ad avere il fiato sospeso, di ascoltare musiche che vi lascino a bocca aperta e gli occhi chiusi, di essere sbalorditi da un gesto di inaspettata gentilezza e di balzare dalla sedia per la voglia di urlare per ogni nuovo battito che un momento di stupore ci porterà.

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